venerdì 14 novembre 2008

Situazione Treni Brianza: non contiamo nulla...

Il raddoppio dei binari tra Lecco e Carnate, che ha deturpato l'ambiente tranquillo dei nostri piccoli comuni per dar spazio ad un'opera maestosa (anche nei costi - 224 milioni di euro) e che anzichè permettere una maggior scorrevolezza dei treni (maggiore velocità degli stessi e minori attese dei treni corrispondenti) ha sancito l'assurdo: non solo i treni viaggiano ad una velocità inferiore al passato (agli stessi livelli di 20 anni fa), ma addirittura gli stessi convogli vengono ridotti in numero.
Così non solo i pendolari si sentono presi in giro, ma soprattutto i sindaci brianzoli, che in un primo momento hanno accettato il raddoppio della linea, lasciando i propri (bei) paesaggii prealpini alla mercè di ruspe, camion, traversine e binari, in favore di una maggiore mobilità dei propri cittadini e di un servizio di mobilità finalmente all'altezza.
Come se non bastasse i sindaci brianzoli non sono stati presi in considerazione da Trenitalia e dalla Regione Lombardia per la stesura degli orari, non essendo stati invitati al tavolo delle trattative nella riunione del 7 novembre. Non coinvolgere i sindaci, molto vicini ai propri cittadini-pendolari, di cui ne conoscono esigenze e malumori, è stato definito come " degno della miglior opera centralista romana" da parte di uno dei sindaci.
Ecco alcune delle dichiarazioni dei sindaci brianzoli:
"abbiamo subito il raddoppio, ed ora ci hanno ignorato"
"Regione e Trenitalia ci convocano quando ci sono da fare sacrifici, mentre quando si devono prendere decisioni sulla nostra pelle non ci consultano"
"cosi facendo la gente tornerà ad utilizzare l'auto finendo con il penalizzare tutti"
"quello che sta succedendo è semplicemente indecente"

Nel frattempo il portavoce dei pendolari Giorgio Dahò mette alla luce i dati del raddoppio:
opera costata 224 milioni, collaudata per far andare i treni a 140 Km/h ed invece andranno
ad 80 Km/h, finendo per avere tempi di percorrenza di 3 minuti superiori a quelli attuali,
addirittura superiori a quelli di 20 anni fa. Il sistema di sicurezza SCMT costerà in tutta Italia 4 miliardi di euro, ma la capacità della rete è in diminuzione ed addirittura i treni più lenti. Come se non bastasse la TAV costerà alle tasche dei cittadini 1 milardo di euro all'anno, quando i treni più utilizzati sono quelli dei pendolari, sembre snobbati e bistrattati

All'inizio della prossima settimana dovrebbe sapersi qualcosa in più in merito ai nuovi orari invernali dei treni. Per ora il portavoce dei pendolari Giorgio Dahò non ha firmato e sottoscritto la bozza presentata il 7 novembre...vedremo come evolverà questa situazione spinosa.

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